Balloon

Benvenuti nell'angolo del manga! Qui si parlerà di manga, la mia passione e di tutto ciò che in qualche maniera si collega ad essi. Spero siate assidui e numerosi frequentatori di questo Blog. Kia

lunedì, ottobre 30, 2006

HALLOWEEN'S MAJOCCO.

Ragni, serpenti e lingue di gatto...
Rane, lombrichi e dita di un matto...
Balloon è stregato, fatto il misfatto!

Halloween si avvicina e come posso ignorare l'argomento! Oggi si parla del magico e del soprannaturale nel fumetto e negli anime. Evia con streghe, streghette, maghe e chi più ne ha più ne metta!!
C’è da dire che nel panorama editoriale non c’è grande attenzione per questo tema… Winx a parte; ma anche in questo caso stiamo parlando di cartoni animati e non so se esiste un fumetto postumo al cartone… Comunque il tema del soprannaturale è senz’altro noto al mercato americano che da sempre pullula di supereroi come Superman, l’Uomo Ragno, gli X-Men, i Fantastici Quattro, Wonder Woman, ecc.
Ma mentre questi per il 90% dei casi, il soprannaturale è diciamo “indotto” da strane mutazioni genetiche; per il manga giapponese il magico è qualcosa che esiste a prescindere e si manifesta nella quotidianità. L’argomento nel manga ha acquistato un’importanza tale da conquistarsi una tipologia a parte detta Majocco, ossia il filone delle maghette. Carino come nome vero?
Conseguenza di tale tipologia, l’orda di cartoni animati a tema che sono arrivati sui nostri schermi a partire dagli anni ’70!!! E qui comincia il nostro post-amarcorde…
La prima maghetta creata nel 1966 è stata “Sally la maga” (Maho-tsukai) che creò anche lo stereotipo della maghetta, una giovane figura femminile che dotata di poteri magici affronta la vita e le avventure che il quotidiano presenta. Da qui, la base, tutte le successive variazioni su tema!
A noi ovviamente sono più note quelle arrivate sui nostri schermi tv, come l’incantevole Creamy, Evelyn, Magica Emi e Sandy dai mille colori. Questo per quanto riguarda gli anni ’70 – ’80; ma soprattutto gli anni ’80, epoca in cui in Italia comincia una strutturazione dei palinsesti che comprende la tv dei ragazzi e si introducono nella programmazione quotidiana anche i cartoni animati giapponesi. Diciamo comunque che anche se presenti poco o niente in Italia, negli anni ’70 le majocco sono caratterizzate dal tema della vacanza sulla terra e dei rapporti, più p meno ostacolati, della maghetta con i suoi amici terrestri. E’ del 1974 infatti uno dei maggiori successi del genere: Majocco Megu chan, tradotto con “la piccola maga Meg”, misteriosamente diventato da noi “Bia, la sfida della magia”. Questo cartone in Italia è andato in onda nel 1981 e solo quelli un po’ più vecchietti come la sottoscritta se lo ricordano… Cavolo, adoravo quel cartone!! >_<*Kia si pulisce gli occhiali, li inforca e sale in cattedra*
Ebbene, definiamo idol delle ragazze giovanissime che cantano, ballano, recitano e diventano famose per il tempo necessario a guadagnarsi l’appellativo di meteore, vale a dire per pochi mesi.
Ogni ragazza giapponese sogna di diventare una idol e questo diventa il nuovo target delle majocco che riuniscono le maggiori produzioni attorno a tre temi centrali: la fiaba, il quotidiano e il desiderio delle ragazze di crescere e diventare adulte in fretta. Tutto questo si traduce in una valanga di produzioni e tipologie; ed ecco arrivare nel 1983 L’incantevole Creamy (Maho no Tenshi Creamy Mami)... fantastico… io la uso come suoneria per il cellulare!! ^_^ Palimpampù…
Seguono i fratelli minori: Memole dolce Memole (Tongariboshi no Memol), Magica magica Emi (Maho no Star Magical Emi), Sandy dai mille colori (Maho no idol pastel Yumi).
Ehi! Non ho mica finito l’elenco… che pizza direte! Ma come faccio a lasciar fuori Lamù (Uruseyatsura), che per anni ha turbato i sogni erotici di tutti i maschi italiani!
Arriviamo così agli anni ’90. Se agli ’80 pensavo con nostalgia, a quest’epoca guardo da vera cartoon addicted, un modo fico per dire che sono una fanatica intossicata di cartoni animati…
Dicevo, gli anni ’90 sono battezzati come epoca di Sailormoon e delle varie paladine combattenti come Card Captur Satura o le Tokyo Mew Mew per citare gli esempi più famosi. Il primo comunque è stato Sailormoon, nato nel 1992 e divenuto ben presto un vero fenomeno di costume (Io ho anche l’album delle figurine!! Me ne mancano solo 8, chissà se le posso ancora richiedere… vabbè comunque…) Grande Sailormoon!!! Basta ho detto, andiamo avanti!
Sailormoon è l’anime che ha rilanciato l’animazione giapponese in tutto il mondo, tanto da permettere anche l’ingresso nel mercato USA, non senza grosse sponsorizzazioni che oltre a promuovere il prodotto ha eluso persino l’ostacolo censura che criticava i vestiti succinti delle guerriere. Cosa non da poco!! Non si contano nemmeno i cartoni rovinati in Italia dalla censura!! Un giorno magari dedico un post alla censura e ai retroscena mai trasmessi degli anime andati in onda in Italia, ne avrei cose da dire…
E pensare che Sailormoon era nato come spin-off della serie più popolare Code Name Sailor V (Nome in codice Sailor V – ossia Sailor Venus, quella arancione per capirci).
Queste ragazze guerriere devono difendere la terra da nemici bellissimi ma altrettanto cattivi. Ora non si tratta più solo di fare magie!! Anche se il quotidiano rimane sempre un ingrediente fondamentale della formula e proprio la presenza di difetti anche caratteriali nelle protagoniste ha contribuito a rendere i personaggi più reali, quindi più apprezzati e migliori degli anime precedenti.
Per quanto riguarda gli anni 2000, forse è un po’ presto per fare del revisionismo ma di sicuro ci sono dei casi interessanti da tenere d’occhio, come Pretty Cure, Winx e Witch, esempi di animazione giapponese, italiana e americana. Streghette computerizzate con armi supertecnologiche ma sempre streghette sono.
Dunque, le streghe e le fate ci sono, le ragazze e il magico pure… direi che per il post su Halloween siamo salvi!! Voi che ne dite?
Kia ^_~

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